
ROMA - Per fare il presidente del Forum universale delle Culture 2013 a Napoli «nessuno mi aveva promesso niente, né io avevo niente in tasca. Era ovvio che, rinunciando a due anni di lavoro, visto che non avrei fatto né concerti, né libri, e dovendo sistemarmi a Napoli, ho chiesto una cifra che non è assolutamente quella venuta fuori». Roberto Vecchioni torna sulla vicenda del compenso che avrebbe percepito per l'incarico, durante la trasmissione "Io, Chiara e l'Oscuro", in onda su Radio2.
I problemi erano sorti quando aveva chiesto il compenso. «Era soltanto una proposta - prosegue Vecchioni - per vivere per due anni, vivere bene, com'è normale che tutti vogliano fare. È venuto fuori così tanto casino che io ho detto: sapete che c'è di nuovo? Non prendo nemmeno lo stipendio del presidente, rinuncio anche a quello. Preferisco fare tutto gratis, per amore di Napoli», ha detto il cantautore.
Vecchioni ha parlato anche di attualità. Per lui «né gli Zapatero né gli Obama possono fare cose per troppa gente e in troppo poco tempo». Infine, sulle lacrime del ministro del Lavoro Elsa Fornero dice di aver pensato a «lacrime di coccodrillo».
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